Un riflessione sul valore del Catechismo dei giovani

I catechismi dei giovani CEI come proposta di una catechesi viva ai giovani

Scopriamo il progetto catechistico della Chiesa italiana

Nella lettera dei Vescovi per la riconsegna del testo Il rinnovamento della catechesi, viene sottolineato il rilievo che ha nella catechesi il “catechismo”, quale “strumento autorevole e normativo proposto dal magistero della Chiesa per offrire, sorreggere e guidare la catechesi viva della comunità” (Episcopato italiano, Lettera per la riconsegna del testo “Il rinnovamento della catechesi”, n. 11, ECEI 4, n. 1024).

L’esigenza di un appropriato annuncio di fede per età spinge la CEI alla pubblicazione del Catechismo dei Giovani (=CdG) diviso in due volumi: il primo, pubblicato nel 1993, rivolto agli adolescenti, dal titolo Io ho scelto voi; e il secondo, dal titolo Venite e vedrete, pubblicato nel 1997 e rivolto alla fascia d’età 18-25 anni circa.

Già nel 1979 i Vescovi avevano proposto un testo, il Catechismo dei Giovani Non di solo pane, per la consultazione e la sperimentazione, il quale era risultato, a distanza di alcuni anni, superato per il linguaggio e le mutate sensibilità culturali, pastorali e educative.

I nuovi testi del catechismo che concludono la riedizione “materiale” del progetto catechistico, dopo la verifica del 1985, ricentrano l’attenzione sul mondo giovanile sganciando gli adolescenti dal mondo dei ragazzi (si veda il CdG/1 Io ho scelto voi) e dando risalto ad una fascia nevralgica nell’approccio pastorale con le nuove generazioni gli over 18 (si veda il CdG/2 Venite e vedrete).

Entrambi i catechismi offrono un articolato e graduale cammino di fede soffermandosi sugli aspetti principali dell’esperienza cristiana, con una impostazione dei contenuti che ricorre abbondantemente ai dati scritturistici.

L’efficacia educativa dei due testi sta nell’averli considerati non come “contenitori” di informazioni ma come punto di riferimento essenziale di una proposta organica da parte di una più ampia comunità educante (ad es. la parrocchia) che sostenga, accompagni, riempia di significati e relazioni reali la crescita del giovane nella fede. Scrivono infatti i vescovi: “Il catechismo Io ho scelto voi va collocato nell’orizzonte dell’impegno pastorale e missionario delle nostre comunità e all’interno del progetto catechistico della Chiesa italiana”, (Conferenza episcopale italiana, Il Catechismo dei giovani/1 Io ho scelto voi, Roma 1993, presentazione, p. 7).

I catechismi dei giovani rappresentano un momento forte dell’esperienza educativa della Chiesa italiana e si pongono come strumenti per un’azione pastorale che coinvolga tutta l’esperienza giovanile. Infatti, è pur vero che l’educazione alla fede dei giovani, intendendo con questa espressione un processo più ampio dell’azione catechistica, non è un’esperienza di grande tradizione nella storia delle nostre comunità parrocchiali. Ne è convinto D. Sigalini: “Fino al Concilio non si faceva catechesi ai giovani se non nelle associazioni: la comunità parrocchiale non ha mai fatto catechismo oltre la cresima, che veniva celebrata nel periodo delle elementari”, (D. sigalini, La catechesi giovanile nella Chiesa italiana, «Via Verità e Vita» 164, 1997, p. 12).

Una chiara affermazione di questa nuova esigenza è rintracciabile nel Direttorio generale per la catechesi, che riconosce la validità della catechesi che si svolge “all’interno di una più ampia pastorale dei ragazzi, degli adolescenti e dei giovani la quale ha presente l’insieme dei problemi che riguardano la loro vita” (n. 1011).

I due volumi del catechismo dei giovani rappresentano un unico «libro della fede», poiché sono pensati in logica progressione, anche se diverse sono le caratteristiche di ciascun testo.

Il CdG/1 è articolato in 6 capitoli (il 1° presenta i presupposti del cammino) che analizzano i vari aspetti dell’itinerario di fede dei giovani. Il capitolo 2 mette a fuoco le relazioni di cui è intessuta l’esperienza vitale del giovane; il capitolo 3 il tema della responsabilità nel mondo; il capitolo 4 esamina la grande tematica dell’amore; il capitolo 5 è a sfondo vocazionale e il capitolo 6 approfondisce l’orizzonte della speranza cristiana.

Al centro dei vari capitoli, questo valore forte della vita di fede viene proposto secondo uno schema fisso in otto punti.

  1. Interrogare la vita: è un paragrafo a carattere psicologico che espone il risvolto del tema legato allo sviluppo umano.
  2. Ascoltare Dio che parla: i riferimenti sono all’Antico Testamento e si soffermano sui momenti fondanti della rivelazione della paternità di Dio.
  3. Incontrare Gesù Cristo: è, nel vero senso dell’espressione, l’annuncio della “buona novella”.
  4. Vivere la comunione nella Chiesa: si affrontano temi ecclesiologici con una grande attenzione nella presentazione di una genuina esperienza ecclesiale.
  5. Imparare a pregare: breve paragrafo su alcune dimensioni essenziali per dialogare con Dio.
  6. Per professare la fede: vengono proposti in modo sintetico alcuni contenuti che fissano le idee principali.
  7. Confrontarsi con i testimoni: alcune figure di religiosi e laici offrono la loro eloquente testimonianza.
  8. Educarsi al servizio: ogni capitolo si apre alla dimensione della diakonia per spingere ad un inserimento ecclesiale vivo.

Il CdG/2 abbandona l’idea di descrivere il mondo giovanile per la scelta coraggiosa di annunciare ai giovani Gesù Cristo e suscitare in essi l’atteggiamento di stupita attesa dei discepoli di Giovanni (“Rabbì, dove abiti?” “Venite e vedrete” Cf Gv 1, 38-39) attraverso la mediazione della comunità cristiana.

La meta globale, quindi, è l’incontro con Gesù Cristo per “dimorare in lui” e farsi suoi discepoli. Gli obiettivi specifici della proposta catechistica sono molteplici:

* accostare i giovani alla verità del Vangelo;

* accogliere la rivelazione del mistero trinitario e dell’amore salvifico di Dio;

* aiutare a prendere coscienza dell’identità cristiana ed ecclesiale come conformazione a Cristo e partecipazione alla sua vita nuova nello Spirito;

* educare alla preghiera;

* offrire i criteri di fede per l’agire morale negli ambiti specifici dell’amore, del lavoro e dell’impegno socio-politico.

Lo stile narrativo e non dogmatico caratterizza un discorso formativo imperniato su tre scelte fondamentali che rappresentano le chiavi di lettura e di attuazione metodologica della proposta catechistica: la prima è quella di mettere al centro il Mistero di Cristo (struttura cristocentrica), la seconda è rappresentata dalla ricchezza di riferimenti alla Sacra Scrittura (dimensione biblico-narrativa) e la terza è quella di dare all’intero contenuto un taglio kerigmatico.

Il catechismo è organizzato intorno a tre movimenti “spirituali” della vita di fede: cercare, incontrare, dimorare (Cf Gv 1, 35-39), con un’articolazione in 10 capitoli.

Un primo momento introduttivo-interpretativo (capitolo 1) descrive le dinamiche della ricerca di senso nella vita del giovane; un momento centrale e fondamentale (capitoli 2-4) narra l’evento del mistero di Cristo. Un terzo ed ultimo momento (capitoli 5-10) presenta la vita cristiana come vita conformata a Cristo.

Paolo Simonetti