La vivacità delle Chiese di Puglia si è potuta percepire con chiarezza nella giornata di sabato 21 settembre quando più di 1100 tra catechisti e sacerdoti hanno vissuto il primo incontro dei catechisti con ben 15 arcivescovi e vescovi della regione svoltosi nell’auditorium “Scuola Allievi Guardia di Finanza” di Bari. Questa assemblea ha idealmente completato la proposta che l’Ufficio catechistico nazionale ha fatto di coinvolgere prima i direttori e le équipe degli uffici e poi una più larga rappresentanza di catechisti per esplorare percorsi possibili e, soprattutto, comuni, per l’annuncio della fede, a dieci anni dagli orientamenti ‘Incontriamo Gesù’ che furono presentati proprio a Bari a tutte le Chiese d’Italia.
L’arcivescovo di Taranto, mons. Ciro Miniero, manifestando il suo apprezzamento ed entusiasmo, ha partecipato alla giornata con il gruppo dell’arcidiocesi composto da circa 130 persone provenienti da oltre 40 parrocchie, in compagnia anche di alcuni sacerdoti.
Le musiche del gruppo “Godplay” di Bari hanno subito introdotto i presenti in un’atmosfera di festa. Il programma prevedeva la preghiera di inizio, guidata da don Francesco Simone, direttore del Museo Diocesano e dell’Ufficio Beni culturali ecclesiastici della nostra diocesi, che ha legato Vangelo e arte con una meditazione su alcuni dettagli del portale della concattedrale di Bitonto.
È toccato poi a don Francesco Nigro, direttore della commissione regionale per la Dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi e neodirettore dell’Istituto superiore di Scienze religiose ‘Giovanni Paolo II’, dare il via ai lavori della giornata.
La prima riflessione è stata dell’arcivescovo di Otranto, mons. Francesco Neri che, in qualità di presidente della commissione regionale, ha sottolineato soprattutto il valore della coerenza tra annuncio e vita. Lo stile pacato e il linguaggio concreto del relatore hanno fatto da presupposto allo scambio avvenuto poi tra l’arcivescovo di Torino, mons. Roberto Repole e don Valentino Bulgarelli, sottosegretario della Conferenza episcopale e direttore dell’Ufficio catechistico nazionale. Sotto la conduzione del giornalista Gennaro Ferrara di Tv2000 i due ospiti hanno risposto a numerose domande tracciando con chiarezza e saggezza la situazione in Italia rispetto ai temi più delicati dell’annuncio della fede e il ruolo delle comunità parrocchiali.
“La comunità cristiana – ha detto mons. Repole – deve essere il luogo nel quale si fa esperienza di vera fraternità e comunione. Ma può essere una esperienza umanizzante nella misura in cui uomini e donne si sentono intimamente toccati dall’incontro con Cristo. È necessario non dare più per scontata la fede negli adulti come nei giovani e anche in coloro che vivono un’esperienza ecclesiale dove spesso la prestazione prevale sulla relazione, il dare un contributo pratico prevale sulla condivisione della propria esperienza di fede”.
Don Valentino Bulgarelli, invece, ha richiamato Il valore prezioso dei catechisti con il loro ministero generativo all’interno delle comunità, auspicando che la formazione condivisa con i presbiteri e la passione per il Vangelo diventino una possibilità nuova per rendere feconde le nostre comunità.
Cuore della giornata è stata la presentazione e la consegna della lettera ai catechisti, frutto di una riflessione avviata negli ultimi anni dalla commissione regionale e culminata nel convegno della scorsa estate ad Ostuni quando direttori ed equipe, con la collaborazione di importanti esperti del settore, hanno posto le basi per il testo. In un clima di preghiera, mons. Neri ha consegnato il testo prima ai vescovi e poi ai direttori degli uffici diocesani.
A partire dalla lettera si snoderà un lavoro che coinvolgerà le diocesi pugliesi per trasformare non tanto i contenuti quanto i metodi e gli stili, facendo attenzione ai processi e non solo ai concetti.
Ultimo momento nel quale è confluita tutta la carica emotiva della giornata è stato il monologo di Cristian Di Domenico, dal titolo ‘U Parrinu’, dedicato al beato padre Pino Puglisi, sacerdote palermitano ucciso per il Vangelo.
Il senso di questo evento si può ritrovare ancora nelle parole di don Francesco Nigro: “Le nostre Chiese e la nostra missione evangelizzatrice si deve porre la seria domanda su cosa, davvero, desideriamo custodire e consegnare alle generazioni future, cosa ci è veramente caro e irrinunciabile. Mentre ci scopriamo minoranza, possiamo anche riconoscerci come ‘minoranza generativa’, lievito di speranza, anche se siamo diventati ormai “una realtà tra tante altre”, una chiesa umile, come direbbe mons. Roberto Repole. Non possiamo perdere il nostro ‘proprium’: essere pellegrini di speranza in cammino con tutti, costruttori di fraternità e annunciatori di una buona notizia che illumina, riscalda il cuore e dona pienezza di vita”.
Dopo l’assemblea diocesana del 15 ottobre in concattedrale anche l’ufficio catechistico darà il via alle iniziative previste per dar seguito agli impegni assunti nell’incontro barese. Primo fra tutti l’impegno formativo per quanti vivono da protagonisti l’annuncio della fede con il triennio di formazione di base, ormai ai nastri di partenza per l’anno 2024-25.
Paolo Simonetti, coordinatore diocesano