La proposta educativa di questo anno catechistico si corona con il Week end estivo di formazione che, per la seconda volta, l’Ufficio catechistico diocesano propone a quanti hanno seguito il percorso nei mesi precedenti e a tutti gli operatori della catechesi che credono nella validità della formazione permanente.
Alla base dei contenuti che verranno affrontati c’è un passaggio fondamentale tratto da Evangelii gaudium di Francesco, lì dove il Papa spiega la necessità di essere iniziati all’arte dell’accompagnamento: “In una civiltà paradossalmente ferita dall’anonimato e, al tempo stesso, ossessionata per i dettagli della vita degli altri, spudoratamente malata di curiosità morbosa, la Chiesa ha bisogno di uno sguardo di vicinanza per contemplare, commuoversi e fermarsi davanti all’altro tutte le volte che sia necessario. In questo mondo i ministri ordinati e gli altri operatori pastorali possono rendere presente la fragranza della presenza vicina di Gesù ed il suo sguardo personale. La Chiesa dovrà iniziare i suoi membri – sacerdoti, religiosi e laici – a questa “arte dell’accompagnamento”, perché tutti imparino sempre a togliersi i sandali davanti alla terra sacra dell’altro (cfr Es 3,5). Dobbiamo dare al nostro cammino il ritmo salutare della prossimità, con uno sguardo rispettoso e pieno di compassione ma che nel medesimo tempo sani, liberi e incoraggi a maturare nella vita cristiana” (EG 169).
A Nardò, presso l’Oasi Tabor, dal 19 al 21 luglio 2019, vogliamo imparare ad assumere questo sguardo di vicinanza, perché la catechesi sappia offrire tempi e spazi condivisi e l’annuncio si trasformi in testimonianza. Anche l’icona biblica scelta, l’Esodo, ci parla della sacralità di uno spazio dove l’Altro si rivela e dove impariamo a rispettare le vite di coloro che si fanno compagni di cammino.
L’équipe formativa si avvarrà di una guida speciale, don Ezio Falavegna, prete di Verona, parroco e docente di Teologia pastorale alla Facoltà teologica del Triveneto, persona che i catechisti tarantini già conoscono per aver tenuto la relazione al Convegno diocesano del settembre 2017.
La modalità operativa non si discosterà dai tempi e modi a cui siamo già abituati: nei tre giorni si alterneranno momenti di approfondimento teorico, in cui potremo approfondire i contenuti di Evangelli gaudium, con gli atelier, in cui i veri protagonisti saranno i partecipanti. Filo rosso conduttore saranno la liturgia e la preghiera. Non saranno trascurati gli spazi per gli aspetti culturali e ludici, valorizzando il territorio che ci ospita.
La formazione richiede un grande investimento sia in termini di progettualità che di coraggio e risorse. Molte comunità e molti catechisti manifestano una sensibilità crescente verso la formazione vista come un evento che coinvolge. La semplice comunicazione di concetti si rivela, alla fine, incapace a sostenere la scelta della fede, i contesti dove la formazione è condivisa riescono, invece, a diventare luogo dove le storie si intrecciano e le narrazioni sono significative.
Quelle di Nardò saranno soprattutto giornate con una finalità pratica: non la presentazione di qualche “modello vincente” ma l’ascolto e il discernimento di buone pratiche già in atto tra di noi, sempre attenti a cogliere l’azione dello Spirito e a individuare i passi di rinnovamento, per una catechesi che veramente inizi alla fede. Sarà un tempo in cui si alternano modalità di lavoro e linguaggi differenti; giornate che non chiudono ma inaugurano un percorso formativo e, soprattutto, un week end che respira un duplice movimento, centripeto e centrifugo, perché il percorso comune potrà essere arricchito da quanto elaborato a livello personale e parrocchiale.
Per tutte le informazione, oltre le pagine del sito www.catechesi.diocesi.taranto.it, è a disposizione la Segreteria organizzativa che si potrà contattare all’indirizzo di posta elettronica dell’Ufficio: catechesi@taranto.chiesacattolica.it.
Anche questo appuntamento diocesano si inserisce in un quadro unitario rispetto alla Chiesa italiana che sta portando avanti una riflessione approfondita sull’iniziazione cristiana con delle costanti attenzioni al mondo della disabilità e ai percorsi per il catecumenato degli adulti. In primavera si sono svolti i convegni nazionali di questi due settori nevralgici per la pastorale di una chiesa in uscita. Nella prima settimana di luglio si tiene invece a Terrasini (PA) la prima settimana sull’iniziazione cristiana che inaugura un triennio dedicato ai soggetti implicati (chi?), ai contenuti dell’iniziazione cristiana (che cosa?) e alle modalità di annuncio (come?). Si prevede la partecipazione di circa 270 persone, con una delegazione della nostra diocesi. A giugno, inoltre, si è svolto un importante incontro regionale degli Uffici catechistici diocesani a Ostuni. Il focus, ancora una volta, è stato quello della generatività della comunità cristiana. La domanda che percorre la nostra Chiesa è appunto legata all’annuncio e all’essenziale dell’esperienza cristiana, senza cadere in facili illusioni circa le soluzioni che possono venire dalle tecniche di gruppo o dalle metodologie.
Paolo Simonetti